L’irrigazione del sedum

Un tema molto dibattuto è se il verde pensile estensivo a Sedum abbia o no l’esigenza di essere irrigato.

Fermo restando che ogni situazione va valutata in funzione del clima locale, delle prestazioni tecniche del sistema, della disponibilità d’acqua, e molte altre, proponiamo in questa newsletter e nelle prossime, alcune importanti considerazioni in merito.

VELOCITÀ DI CRESCITA DEL SEDUM E COPERTURA

Il Sedum è una pianta grassa con metabolismo CAM facoltativo.

In periodi di aridità queste piante possono prolungare la sopravvivenza grazie al cosiddetto metabolismo CAM (Metabolismo Acido delle Crassulacee). Questo tipo di metabolismo permette alla pianta di separare la fotosintesi in due fasi: di notte assorbe l’anidride carbonica mentre di giorno la converte in zuccheri grazie all’energia solare. Questo meccanismo permette di tenere gli stomi chiusi di giorno e aprirli di notte, limitando quindi la perdita d’acqua in virtù delle temperature moderate e della maggiore umidità notturne.

Le piante CAM perdono meno acqua per crescere. Il prezzo da pagare però è un accrescimento estremamente lento.

Siccome l’areale climatico occupato dai Sedum è caratterizzato anche da stagioni relativamente piovose, queste piante hanno sviluppato la capacità di “decidere” se utilizzare il metabolismo CAM o se effettuare una fotosintesi normale che permette loro di crescere più rapidamente, coprire il terreno, fiorire abbondantemente ecc. In questo caso le piante di Sedum possono traspirare anche 3-5 mm/giorno. Per questo il Sedum viene detto CAM facoltativo.

Il metodo più comune per realizzare coperture di Sedum, prevede lo spaglio di talee in quantità pari a circa 80 g/mq. La foto mostra la densità vegetale ottenuta in un campo sperimentale Harpo con una distribuzione abbondante di talee (100 g/mq circa).

Certamente colpisce la densità vegetale estremamente bassa. Risulta evidente che per radicare, germogliare, crescere e colonizzare gli spazi liberi, prima che lo facciano piante infestanti avventizie, è assolutamente necessario che le piante mettano in azione un meccanismo “normale” di fotosintesi (non l’approccio CAM, di risparmio e sopravvivenza!) per garantirsi un tasso di crescita sufficientemente elevato.

Se fin dalle prime fasi, l’irrigazione viene somministrata con elevata frequenza, seppure con piccoli volumi, già nel giro di un mese le piante possono raggiungere un buon livello di sviluppo.

Se la posa delle talee avvenisse in una stagione non favorevole ed in assenza di irrigazione, lo sviluppo risulterebbe fortemente rallentato e lascerebbe spazi liberi alla colonizzazione di infestanti ruderali avventizie di rapido accrescimento.