La gestione delle acque piovane nei sistemi a verde pensile

La norma UNI 11235/2015 – Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e il controllo e la manutenzione di coperture a verde – identifica nella tutela ambientale una delle principali prestazioni legate all’applicazione del verde pensile. 

Tra le funzioni specifiche relative alla salvaguardia dell’ambiente in ambito urbano il tetto verde contribuisce in vario modo: riducendo la dispersione degli inquinanti, mitigando l’effetto ‘isola di calore’, concorrendo alla conservazione della biodiversità, aiutando a implementare la quantità e qualità degli spazi verdi anche come misura di compensazione del suolo sottratto e, soprattutto, contribuendo alla gestione e nel controllo delle acque meteoriche. 

Piazzale Azzarita – Riccione

La copertura a verde permette, infatti, non solo mediante una attenta scelta della vegetazione, ma soprattutto attraverso uno strato colturale tecnico e il controllo delle prestazioni degli elementi di accumulo idrico, di ridurre e rallentare il flusso d’acqua in uscita dal sistema, riducendo quindi l’apporto di acqua alle reti di raccolta urbane che altrimenti verrebbero sollecitate eccessivamente. 

Per noi di Harpo verdepensile – da oltre 20 anni leader nel settore del verde tecnico in Italia –  la gestione delle acque piovane all’interno del sistema tetto verde rappresenta un elemento chiave ai fini di una gestione sostenibile e consapevole delle aree urbane, tanto da essere costante oggetto di studio all’interno del nostro reparto di Ricerca & Sviluppo.

Gli strumenti che mettiamo a disposizione dei progettisti e, in generale, dei committenti, derivano dalla sinergia tra i professionisti del nostro ufficio tecnico e del laboratorio di ricerca, oltre che dalle competenze acquisite in oltre 20 anni di attività. 

Tramite l’ufficio tecnico, infatti, siamo in grado di assistere i progettisti negli aspetti tecnici e logistici, al fine di individuare insieme le soluzioni più adatte a ogni caso specifico, analizzando nodi critici, verificando i carichi, valutando insieme soluzioni alternative migliorative e conducendo anche verifiche idrauliche, come richiesto dalla norma di riferimento.

Complementare a questo i risultati delle ricerche del laboratorio che, se da un lato hanno portato alla definizione di sistemi a verde pensile performanti e altamente tecnici, dall’altro sono in grado di fornire dati e prestazioni certi e affidabili all’ufficio tecnico e ai professionisti, per condurre le opportune valutazioni e verifiche. 

Buona parte delle attività di ricerca si focalizza sul il cuore dei sistemi Harpo: il substrato tecnico. Come da norma deve avere permeabilità elevata ma, allo stesso tempo, garantire una corretta e duratura stabilità, oltre che creare un habitat favorevole alla crescita dell’apparato radicale della vegetazione. 

Per approfondire: >>>I substrati colturali di Harpo verdepensile: elevata fertilità, durabilità nel tempo e bassa manutenzione.

La profonda conoscenza sui substrati, integrata alle prestazioni degli altri materiali tecnici che costituiscono il sistema, hanno permesso la valutazione – grazie alla collaborazione con istituti di ricerca – di coefficienti di detenzione e ritenzione dei vari sistemi Harpo. Il deflusso dell’acqua piovana infatti passando attraverso il substrato e gli altri materiali tecnici viene in parte trattenuto – ritenzione – e in parte ritardato – detenzione. Conoscere tali parametri consente al progettista di ottimizzare il dimensionamento degli scarichi e degli eventuali serbatoi di accumulo e vasche di laminazione.

Sempre grazie alla costante collaborazione tra le competenze interne, il tema della gestione delle acque meteoriche è stato poi affrontato anche a una “scala” più ampia, non limitandosi cioè alla sola gestione in corrispondenza delle aree a verde ma cercando di trovare soluzioni innovative ed efficaci per l’intera copertura.

Da qui la definizione della tecnica del drenaggio continuo, resa possibile grazie al

Porta Nuova Varesine – Milano

sistema di drenaggio MediDrain che permette la creazione di una rete multidirezionale di canali pervi all’acqua che permettono lo smaltimento delle acque senza interruzioni e “a prescindere” da quella che è la finitura superficiale, sia essa un verde pensile, un’area pavimentata permeabile o meno.

Il pannello infatti, oltre a supportare la convenzionale stratigrafia del pensile, può essere tamponato con materiali drenanti come lapilli e zeoliti per creare uno strato stabilizzato su cui posare una pavimentazione in legno o in pietra per esempio, oppure può fungere da cassero a perdere per il getto di un massetto in opera, il tutto senza alterare il deflusso delle acque da smaltire.

La progettazione e la gestione dello smaltimento delle acque meteoriche risulta così completamente svincolata dalle scelte relative alla finitura superiore e la copertura potrà essere considerata come un’unica piastra continua. 

L’utilizzo di questa tecnica comporta indubbi vantaggi, tra cui: 

  1. maggiore affidabilità dell’impermeabilizzazione poiché l’installatore si troverà a eseguire l’impermeabilizzazione di una superficie continua e regolare, riducendo in modo significativo l’esecuzione di dettagli costruttivi che risultano essere i punti critici di una copertura. L’impermeabilizzazione, inoltre, sarà meno soggetta a sbalzi termici e a fenomeni di dilatazione e ritiro, essendo coperta e protetta in modo uniforme,
  2. maggiore libertà nella progettazione dei massetti delle pendenze, ottimizzando anche il numero e la posizione degli scarichi, 
  3. una più efficiente gestione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche verso gli scarichi che saranno posizionati in funzione dei massetti delle pendenze e indipendentemente da quanto realizzato sopra al pannello; si eviterà quindi un inutile soprannumero di scarichi che sarebbe inevitabile invece creando i confinamenti delle diverse aree sulla struttura,
  4. un maggior grado di libertà e modifica del progetto paesaggistico della copertura in qualsiasi fase (variazioni percentuali in metratura fra aree verdi e aree pavimentate per. es.) grazie al posizionamento degli scarichi in totale indipendenza dalle stratigrafie sovrastanti.

A completamento del progetto della copertura, che quindi va oltre al progetto della sola area a verde pensile, Harpo offre anche una vasta gamma di accessori di alto valore estetico e qualitativo.

Oltre a tutta la linea di pozzetti di controllo e ispezione drenanti, che devono essere previsti per la normale e corretta manutenzione dei sistemi, troviamo poi tutta la linea delle canalette di raccolta delle acque per le aree pavimentate, sia drenanti (nel caso in cui sia possibile far defluire l’acqua all’interno del sistema), sia chiuse, nel caso invece si debba raccogliere l’acqua e farla confluire in aree di scarico dedicate.

Le canalette, di cui abbiamo diversi modelli a seconda delle esigenze e della finitura desiderata, consentono il rapido allontanamento delle acque meteoriche dai nodi critici di progetto per condurle verso gli scarichi con un minimo impatto visivo. 

Sono due le linee principali di canalette: 

  1. canalette con griglia, di diverse altezze a seconda delle esigenze >>> 
  2. canalette lineari a fessura, che si distinguono tra la linea Pro-Pav e CLF, che vi invitiamo a visionare e approfondire nel nostro sito >>>

Puoi approfondire la tematica relativa al ruolo del progetto del verde pensile nella gestione delle acque meteoriche consultando le pagine dedicate alla realizzazione degli elementi progettuali e al bilancio tecnico delle coperture a verde.

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