


In questo numero:
- Dove cresce la biodiversità, la città vive
Elena Granata - La biodiversità urbana tra sfide e opportunità
Francesco Boscutti - La città come ecosistema adatto a sostenere una sua biodiversità
Armando Gariboldi - Riconquistare lo skyline: tetti verdi, biodiversità urbana e il futuro delle soluzioni basate sulla natura
Dusty Gedge - Biodiversità urbana, progettare il verde per far vivere le città
Alessandra Aires
Vedi gli altri numeri di Harpo Digital Magazine
- Acqua: elemento vitale per la nostra esistenza – N°1-2023
- Città verdi: il futuro sostenibile si avvicina alla natura – N°2-2024
- Effetto clima: adattarsi al climate change nell’ecosistema urbano – N°3-2024
- Terra: risorse naturali e soluzioni sostenibili per resilienza e benessere – N°4-2025
- Biodiversità urbana, progettare il verde per far vivere la città – N°5-2025
La biodiversità urbana tra sfide e opportunità
di Francesco Boscutti
Le città sono spesso considerate, talvolta a ragione, dei “deserti biologici”: ambienti dominati dall’asfalto, dal cemento, dall’inquinamento e da altri fattori limitanti che ostacolano la vita di molte specie animali e vegetali. L’urbanizzazione e la conseguente frammentazione degli habitat rappresentano infatti una delle principali cause di perdita della biodiversità a livello globale. Tuttavia, negli ultimi anni, numerosi studi hanno mostrato come l’ambiente urbano non sia privo di diversità, anzi: molte specie di piante e animali sono riuscite ad adattarsi, persino a prosperare, all’interno della complessa matrice urbana.
Microecosistemi urbani: funzionalità ecologica e criticità ambientali
Le città moderne non sono entità omogenee, ma un mosaico di microhabitat diversi: giardini, parchi, aiuole, tetti, cortili, margini stradali, binari ferroviari, vecchi edifici. Questi spazi, spesso negletti o marginali, possono costituire veri e propri rifugi per la biodiversità. Alcune piante spontanee, così come numerosi insetti, uccelli e piccoli mammiferi, sfruttano le opportunità offerte dal contesto urbano: risorse alimentari derivanti dalle attività umane, assenza di predatori naturali, microclimi favorevoli dovuti all’effetto “isola di calore” urbana.

Francesco Boscutti
Professore in Botanica Ambientale e Applicata presso il Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali dell’Università di Udine.
Si occupa di ecologia vegetale, biodiversità, conservazione delle specie minacciate e impatto dei cambiamenti climatici e delle specie aliene invasive sugli ecosistemi. Collabora a progetti transfrontalieri e iniziative di divulgazione scientifica.
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