CNR Head quarters - Napoli (NA)

Comfort visivo di supporto alla ricerca

IL VERPENSILE IN CONTINUITA’ CON GLI SPAZI DEI LABORATORI AI FINI DI UN COMFORT MENTALE CHE AIUTA LA RICERCA

Scheda progetto

CNR HEADQUARTERS
NAPOLI (NA)

COMMITTENTE
Consiglio Nazionale delle ricerche, CNR

PROGETTISTI ARCHITETTONICI
Architettura e coordinamento: arch Giancarlo Scognamiglio, arch. Elvira Romano; strutture: Ing. Carmine Mascolo

PROGETTISTI DEL PAESAGGIO
Bonifico Group

IMPRESA INSTALLATRICE SISTEMI HARPO VERDEPENSILE
Bonifico Group Srl (Casoria  – NA)

ANNO
2011 – 2016

SISTEMA HARPO VERDEPENSILE
Estensivo a perenni

Il complesso di edifici del CNR sono stati concepiti come spazio per manifestazioni di carattere espositivo, culturale e turistico . Sorge nella zona occidentale di Napoli, area designata dal piano urbanistico dell’architetto Marcello Canino per l’espansione della città. Il nostro verdepensile ha giocato un ruolo fondamentale di continuità del verde tra esterno e interno.

L’esterno è caratterizzato da viali alberati, spazi filtrati da palme e aree verdi, che planimetricamente incorniciano il complesso del CNR, composto da 3 blocchi disposti a C. Nella corte c’è il nostro verdepensile. 

Oltre a dare continuità tra esterno ed interno, il disegno del verdepensile è un vero proprio prolungamento dei laboratori di ricerca, divisi solo da ampie vetrate, che consentono il godimento visivo del verde ai ricercatori. I bordi delle zone verdi sono accentuati da diversi miscugli di graminacee microterme, mentre le trame interne dei giardini sono composte da un gioco a fasce di alternanza di tappeto erboso ed estensive a perenni, le alberature a medio fusto danno ombreggiamento alle vicine panchine. Lo spazio calpestabile è definito da profili in polietilene è composto da linee curve e rette.

In questo caso è stato utilizzata la tecnica del drenaggio continuo, che tra i vantaggi principali ha quello di rendere sequenziali le fasi di posa e quindi facilitare le lavorazioni delle imprese, rendendo tutto più controllabile per la DL perché riduce le interferenze tra le maestranze, che – ricordiamolo – sono la causa maggiore di incidenti sul lavoro; consente di progettare in modo ottimale sia i pozzetti di scarico che le finiture architettoniche in modo indipendente l’uno dall’altro; riduce i nodi tecnici da progettare. Riassumendo: il drenaggio continuo diminuisce i tempi del cantiere e i costi generali, aumentando la qualità generale del progetto.