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Biotep

Teli pacciamanti di nuova generazione

BioTep appartiene ad una nuova generazione di teli pacciamanti. È caratterizzato da una buona qualità estetica, da una elevata permeabilità all’acqua e da un sistema di inibizione della germinazione delle infestanti che si basa su un approccio integrato di estinzione della luce e modulazione dello spettro luminoso trasmesso. Biotep è anche amico dell’ambiente in quanto costituito al 100% da fibre naturali, biodegradabili e compostabili.

PRESTAZIONI FISICHE

Biotep garantisce una permeabilità superiore a 110 mm/s distinguendosi nettamente dai geotessili tessuti che al contrario risultano per lo più impermeabili. Con una resistenza a trazione superiore a 2,5 kN/m ed un allungamento a rottura del 40% offre un ottimo compromesso tra resistenza e capacità di adattamento alla superficie. Elevata permeabilità e resistenza meccanica rendono il biotep un’ottimo pacciamante anche su scarpate, dove favorisce l’infiltrazione dell’acqua e limita l’erosione superficiale. Biotep risulta un ottimo ritardante di fiamma secondo EN ISO 12952-1/2 e si presta ottimamente alla posa in aree verdi aperte al pubblico.

QUALITA’ ECOLOGICA ED AMBIENTALE

Biotep è costituito da un filato misto di PLA (un biopolimero ottenuto dall’amido ricavato da scarti vegetali) e fibre vegetali. La sua composizione è dunque totalmente di origine biologica, non viene fatto uso di componenti organiche fossili. Il tessuto viene degradato da microorganismi con velocità variabili a seconda delle condizioni di umidità e temperatura ed è compatibile con i normali tempi e processi di compostaggio. Il materiale può essere quindi smaltito con il rifiuto “umido”. Il tessuto, una volta degradato risulta qualitativamente conforme all’impiego come ammendante compostato, non rilascia sostanze inquinanti né microplastiche. La biodegradabilià e compostabilità è certificata dal TUV con il marchio “OK COMPOST”

QUALITA’ ESTETICA

Aspetto “naturalizzato” di Biotep dopo 5 anni

La scelta cromatica di Biotep, unita alla presenza di fibre vegetali risulta naturale e gradevole alla vista fin dalla prima posa, permettendo di risparmiare sui costosi materiali di finitura come corteccia o lapillo. L’aspetto tuttavia migliora ulteriormente con il tempo, infatti la permeabilità e porosità del tessuto permettono una naturalizzazione spontanea che consiste nella capacità di integrarsi parzialmente alle particelle del terreno, di lasciar attecchire lentamente le briofite mantenendo però una efficace difesa contro le piante superiori indesiderate.

 

CONTROLLO DELLE INFESTANTI

Trasmittanza del Biotep. Il tessuto contribuisce ad arricchire la luce filtrante nella componente di “rosso lontano” rispetto al “rosso”

Biotep, riduce mediamente del 94% l’intensità della luce al terreno, al contempo però modifica la qualità della luce trasmessa, favorendo un minore rapporto RED / FAR-RED, con l’obiettivo di simulare, a livello del terreno, gli effetti sull’ambiente luminoso di una copertura vegetale.

A differenza dei tessuti impermeabili che riducendo l’idratazione del terreno fanno perdere vigore anche alle piante desiderate, Biotep contribuisce al mantenimento di un suolo idratato. Biotep mantiene la sua integrità strutturale e dunque la sua efficacia per un periodo di tempo compreso tra 5 e 10 anni, un intervallo idoneo a raggiungere un ottimo sviluppo delle essenze vegetali piantate ed una folta copertura. Rispetto alle biostuoie naturali, biotep forma una barriera tenace e a porosità molto fine, impedisce quindi il passaggio sia dei germogli che dei semi, inclusi quelli più piccoli.

POSA

La posa del biotep risulta particolarmente agevole. Il telo può essere tagliato con normali forbici o cutter e non richiede un taglio a caldo, come nei geotessili sintetici tessuti, per saldare le rafie ed evitare lo sfilacciamento. Il tessuto è molto sottile e risulta per questo molto più semplice da tagliare anche rispetto alle biostuoie in fibra naturale.

È di fondamentale importanza, dopo aver messo in terra la pianta, procedere ad una meticolosa chiusura dei lembi di biotep al colletto. Si raccomanda di fissare il Biotep al terreno utilizzando picchetti in legno o metallici (evitando così di abbandonare materiali plastici in ambiente). I picchetti devono assicurare soprattutto un buon ancoraggio al tessuto, devono quindi essere piuttosto ampi in testa.