L’importanza di un giardino pensile a norma: una garanzia per il committente, il progettista e l’installatore

L’ ISPRA – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – definisce il verde pensile un “impianto vegetale su uno strato di supporto strutturale impermeabile. Caratteristica delle coperture a verde, è quella di mantenere tutto il contenuto tecnologico e costruttivo tipico di una copertura tradizionale riproducendo, in più, le prestazioni tipiche di un suolo naturale ricoperto di vegetazione. Si rivela uno strumento di compensazione e mitigazione degli impatti generati dall’inserimento di nuove opere nel territorio, adeguato a innescare la formazione di ecosistemi prossimo-naturali in aree densamente edificate”. 

Orto Botanico a Padova – Arch. Giorgio Strappazzon

La necessità di ottenere un risultato soddisfacente e la più attuale esigenza di attribuire al verde pensile precise funzioni tecniche e di mitigazione ambientale, oltre che di massimizzare i benefici economici e costruttivi, hanno spinto la comunità scientifica e l’industria a ideare e normare sistemi a verde pensile costituiti da elementi tecnologici abbinati a substrati costruiti a partire da materie prime controllate.

Nel 2007 l’istituto UNI – Ente nazionale italiano di unificazione, organismo nazionale italiano di normazione – ha pubblicato la norma tecnica 11235 per definire i criteri di progettazione, esecuzione, controllo e manutenzione di coperture continue a verde, in funzione delle particolari situazioni di contesto climatico, di contesto edilizio e di destinazione d’impiego.

Aggiornata nel settembre  2015, essa rappresenta lo stato dell’arte sulle coperture a verde con particolare riferimento al clima mediterraneo ed è uno strumento che indirizza alla progettazione delle prestazioni dei sistemi a verde pensile riconoscendone le sue funzioni tecniche  e quindi costituisce un equo riferimento per tutti i progettisti, realizzatori e collaudatori.

La norma considera il verde pensile un “sistema tetto” in tutta la sua completezza: vengono presi in considerazione tutti gli elementi che possono comporre una stratigrafia e per ogni strato vengono definite le prestazioni minime. Nel 2007 la norma si focalizzava prevalentemente sulle proprietà e caratteristiche degli strati a partire da quelli primari; nel 2015 si è valutato di trattare il verde pensile come un sistema. La norma  è stata dunque ampliata introducendo le prestazioni di sistema

In un progetto di verde pensile a norma i seguenti elementi, definiti primari, devono sempre essere presenti; essi sono strettamente interconnessi e sinergici:

  1. strato portante di supporto strutturale: è determinante verificare o progettare sempre la portata del solaio in funzione dei carichi esercitati dal sistema a verde pensile.
  2. strato di tenuta all’acqua antiradice: è importante verificare che gli elementi di tenuta siano corredati dalla marcatura CE riferita allo specifico campo di applicazione in particolare che la membrana sia resistente alle radici e ai microorganismi. Per ottenere risultati affidabili è imprescindibile affrontare in sede di progettazione le soluzioni ai nodi tecnici perché nella maggioranza dei casi le infiltrazioni si verificano in tali punti. Noi di Harpo verdepensile non solo forniamo prodotti certificati e marcati CE ma forniamo assistenza tecnica ai progettisti e formiamo applicatori fiduciari per una corretta installazione del prodotto.
  3. strato di protezione meccanica del manto di tenuta: viene scelto in base al grado di sollecitazione meccanica a cui è sottoposto l’elemento di tenuta all’acqua. In genere questa funzione viene svolta da tessuti geosintetici semplici o compositi. 
  4. elemento di accumulo idrico che può avere diverse caratteristiche e posizione: alloggiamenti integrati nell’elemento di drenaggio, inerti nel substrato con particolari proprietà di accumulo idrico, geotessili speciali che hanno proprietà di accumulo e di rilascio dell’acqua sono tutti elementi che aiutano questa funzionalità.
  5. strato drenante che deve garantire il trasporto e l’evacuazione dell’acqua piovana infiltrata: il progettista deve obbligatoriamente dimensionare la portata dell’elemento drenante in funzione dei parametri geometrici della copertura, della lunghezza massima di falda, dell’inclinazione, dei valori di piovosità riferiti alla zona specifica, della ritenzione e della detenzione del substrato. Il nostro ufficio tecnico è di supporto al progettista nello svolgimento di questa attività.
  6. strato filtrante geotessile; è un elemento che deve essere valutato e dimensionato in base alla granulometria del substrato e deve avere una grande permeabilità ovvero deve lasciar passare l’acqua ma anche  trattenere il terreno per non generare fenomeni di erosione interna. Il materiale geotessile non si deve deformare, deve mantenere una sua resistenza nel tempo pena la perdita di portata drenante.
  7. substrato colturale: è il cuore del sistema che condiziona le prestazioni del sistema. Non è terra vegetale, ma un substrato tecnico costituito prevalentemente da elementi minerali vulcanici, porosi, leggeri e quindi adatti a mantenere le sue caratteristiche strutturali nel tempo in particolare lo spessore. Proprio per l’importanza del substrato, dalla norma vengono richieste specifiche caratteristiche fisiche, idrauliche, chimico-agronomiche; viene chiesto di determinare il contenuto di sostanza organica e gli spessori minimi per tipo di sistema. Noi di Harpo verdepensile abbiamo all’interno della nostra azienda un laboratorio di tipo agronomico specializzato sui substrati minerali. Per approfondire l’importante tema dei substrati colturali rimandiamo a un nostro recente articolo. 
  8. Strato di vegetazione: la norma fornisce indicazioni sul tipo di vegetazione più idonea a seconda del contesto d’uso e richiede il raggiungimento di percentuali minime di copertura vegetale da raggiungere entro 1 anno a seconda del tipo di vegetazione. 

Palazzo Cesana Giardino verde pensilePur utilizzando elementi a norma nei singoli strati non è garantita la conformità alla stessa perché – come evidenziato – dal 2015 è necessario indicare nei capitolati tecnici anche le caratteristiche del sistema nel suo insieme

Per questo è opportuno affidarsi a ‘sistemisti’, aziende come noi di Harpo verdepensile che siano in grado di sviluppare, progettare e produrre i componenti corretti per la stratigrafia del verde pensile facendoli interagire per garantire funzionalità e prestazione a tutto il sistema.

Quali sono le proprietà che rendono un sistema a verde pensile a norma? 

  1. pesi e spessori certi e definiti:  il verde pensile è un elemento strutturale dell’edificio; volumi e carichi ridotti comportano un risparmio sulle strutture e la possibilità di intervenire su solai esistenti. 
  2. gestione delle acque piovane: è uno dei principali benefici del verde pensile. Il sistema a norma consente di conoscere i coefficienti idraulici di ritenzione e detenzione. Questi valori consentono di ridurre il volume delle vasche di laminazione. L’entità della riduzione dipende dai regolamenti locali, ma può incidere in modo rilevante sull’economia del progetto. Noi di Harpo verdepensile abbiamo una approfondita conoscenza di tutti i parametri idraulici dei nostri substrati e dei sistemi completi e li mettiamo a disposizione del progettista per prevedere e dimensionare la risposta idrologica del sistema.
  3. prestazioni termiche: il verde pensile può fornire un importante contributo in termini di risparmio energetico sia in contesto invernale che estivo.
  4. fabbisogno idrico: in accordo con i più recenti CAM del verde pubblico (2020) è obbligo della progettazione adottare soluzioni tecniche che riducano il consumo di acqua, nonché prevedere strumentazioni di monitoraggio e controllo da remoto dell’impianto per adattarlo all’andamento climatico e verificarne il funzionamento. Per ulteriori dettagli ti invitiamo ad approfondire il nostro sistema RIC – Ritenzione Idrica Controllata.
  5. biodiversità e resilienza: la resilienza del sistema è direttamente proporzionale al suo grado di biodiversità. La norma fornisce al tecnico due parametri per conferire un valore al grado di biodiversità della sua copertura a verde: il coefficiente di deflusso – parametro oggettivo che si ottiene con test normati, legato alla capacità del sistema di contribuire al ripristino del ciclo delle acque  – e la qualità della progettazione riferita alla biodiversità, alla capacità di conservazione di fauna e flora. 
  6. manutenzione: ogni opera va integrata con un piano di manutenzione. Coperture con funzioni tecniche e di mitigazione ambientale sono associate necessariamente all’esigenza di ridurre i costi di manutenzione poiché rientrano, al pari del fabbisogno idrico, nel bilancio energetico dell’opera. 

Perché è importante essere conformi alla norma UNI 11235/2015? 

  1. la norma è una tutela per l’investitore, cioè il cliente finale. Un codice di pratica, come in questo caso, è l’unico strumento di riferimento tecnico di valore legale a cui un CTU e un giudice si riferiscono in caso di un contenzioso determinato da un malfunzionamento del “sistema” verde pensile o dal non raggiungimento delle aspettative del cliente.
  2. i sistemi realizzati in conformità alla norma sono utilizzabili nei prezziari ufficiali, per cui il committente può svolgere un controllo sulla congruità tecnica dell’installazione e sulla congruità del prezzo, rispetto al valore reale di quanto viene proposto od è stato realizzato.
  3. per i sistemi a norma – ovvero con parametri e prestazioni definite – è facile verificarne la qualità e la validità in modo oggettivo. Questo in particolare può essere un evidente aiuto ai Funzionari pubblici o alle Direzioni lavori.
  4. un giardino a norma fornisce prestazioni che possono contribuire all’accesso a benefici fiscali per la realizzazione o la ristrutturazione dell’immobile.
  5. fruibilità, durata e costi di manutenzione sono aspetti difficilmente valutabili con una soluzione ‘fai da te’ al momento della realizzazione.  Il verde pensile a norma definisce in modo certo e quantificabile tutti gli aspetti relativi alla manutenzione del sistema.
  6. un progetto a norma solleva il progettista e l’installatore da parte delle responsabilità rispetto a soluzioni improvvisate: è una garanzia anche per i professionisti!

Noi di Harpo verdepensile effettuiamo oltre  20 eventi formativi all’anno, presso gli Ordini professionali per spiegare l’importanza di realizzare un verde pensile a norma. Per i giardinieri e gli installatori organizziamo corsi anche presso la nostra sede di Trieste. Per tutta la filiera realizziamo strumenti di informazione dedicati: >>>https://www.harpoverdepensile.it/harpo-academy

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